Anche se il rischio cerebro-vascolare è risultato, nella revisione della letteratura scientifica, pressoché nullo (purchè il trattamento nella regione cervicale sia effettuato da un chiropratico laureato in un’università accreditata) il chiropratico tiene conto di possibili necessarie cautele al trattamento nella regione cervicale qualora sia ragionevole pensare vi possano essere turbamenti nel flusso sanguigno di un’arteria vertebrale o una compressione della stessa.
Il chiropratico indirizza il paziente al medico per gli accertamenti del caso (es. ecodoppler): la collaborazione interdisciplinare tra medici e chiropratici, nell’interesse del paziente, è ormai sempre più diffusa anche in Italia.
Le radiografie della regione cervicale sono spesso molto importanti.
In genere vengono eseguite in modo standard in due posizioni: antero-posteriore e laterale.
Queste immagini già consentono di valutare l’integrità delle curve fisiologiche, la regolarità degli spazi intervertebrali, l’eventuale presenza di disallineamenti vertebrali, la presenza di calcificazioni, osteofitosi, blocchi articolari, fusione di vertebre.
Immagini radiografiche ulteriori (atlante + epistrofeo, proiezioni oblique, proiezioni funzionali) consentono di valutare possibili importanti malformazioni congenite, degenerazioni artrosiche di rilievo e corretta funzionalità.
Nei dipartimenti di radiologia delle Università di chiropratica in USA si insegnano anche specifiche metodiche di valutazione dei raggi X. In USA, inoltre ogni chiropratico deve essere in grado di radiografare il paziente e refertare le immagini radiografiche.
Per approfondire: : Riallineamento dell’atlante (prima vertebra cervicale); Colpo di frusta